A circa 1 km da Collepardo, alle pendici dei monti La Monna e Rotonaria, nel complesso degli Ernici, il Pozzo d’Antullo è un enorme voragine carsica che si è creata a causa dello sprofondamento di una grotta. Le pareti a strapiombo sono ancora interessate da stillicidio, ossia la caduta di gocce d’acqua, e presentano molte stalattiti. Fra queste, alcune hanno una forma curva poiché – probabilmente – il vento che proviene da cunicoli laterali modifica la deposizione dei cristalli di calcare, modellandone la forma.
Profondo 60 e largo 300 metri circa, unico in Europa per dimensioni, rappresenta una rarità dal punto di vista ambientale sia per la sua formazione sia per la presenza di vegetazione sul fondo, con alberi alti fino a 20 metri.
In passato è stato adibito al pascolo delle pecore, calate con una fune lungo le pareti verticali all’inizio della primavera e lasciate incustodite fino all’inizio dell’inverno. Per la sua particolarità, inoltre, è stato al centro di alcune leggende e aneddoti come ha scritto lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius: “Il pozzo, mi dissero, era una volta una grande aia circolare; i contadini un giorno osarono battervi il grano benché si solennizzasse l’Assunzione della Beata Vergine. La Madonna adirata di quel sacrilegio fece sprofondare ad un tratto l’aia con tutto ciò che si trovava sopra e si formò il pozzo circolare. Del resto, non essendovi nei dintorni alcuna traccia di vulcani, potrebbe essere giusta l’opinione di alcuni; che suppongono che il pozzo fosse una caverna di cui sia sprofondata la volta”.